Viaggio in Grecia 2024
Sulle orme dei Greci, edizione 2024
Diario di viaggio delle classi quinte del Liceo classico e Liceo scientifico
in Grecia dal 15 al 23 novembre 2024.

Venerdì 15 novembre
Sulle orme dei Greci, edizione 2024. Venerdì 15 novembre quinta classico e quinta scientifico, con la guida del preside e docente di greco, Fabio Dal Corobbo, si imbarcano ad Ancona per il tradizionale viaggio in Grecia. La terra dei miti verrà visitata da nord a sud, in un lungo e in largo. Partenza di buon mattino da Verona, con entusiasmo e tante attese: sono tante le tappe del viaggio che suscitano curiosità. Salutando Ancona ammiriamo il duomo: il sole è ancora alto. Rispetto agli anni precedenti la nave parte molto prima, di venerdì e non più di domenica.

Sabato 16 novembre
il sito di Dodona con il santuario di Zeus e l'amplissimo teatro sono un sito archeologico suggestivo. La natura fa da cornice. A poca distanza la superstrada che conduce a Istambul e che noi percorreremo fino a Salonicco. Pranzo a Ioannina: a seguire, visita di questa città della Grecia settentrionale che si rivela ricca di scorci pittoreschi. La cucina greca è rassicurante per noi italiani: generosa e colorata con i suoi sapori mediterranei che ci sono familiari. Anche la gente è cordiale e sorridente. Ora, al calar della sera siamo in hotel a Salonicco, città che visiteremo dopodomani.

Domenica 17 novembre
Vergina è il nome di una principessa divenuto toponimo. Qui a fine anni Settanta sono state scoperte le sepolture dei sovrani macedoni. Di Filippo, padre di Alessandro Magno, rimangono l'urna funeraria d'oro, i resti combusti, gli arredi della tomba, ricchi, sontuosi, conservati in un museo che è un vero e proprio forziere. Altre sepolture non sono meno affascinanti: una contiene l'affresco con il ratto di Proserpina. Belli i siti archeologici, riaperti dopo anni di restauro, e il Museo dedicato ad Alessandro Magno, un work in progress. Stasera: passeggiata per le vie di Salonicco. Tante emozioni, tanto entusiasmo.

Lunedì 18 novembre
I musei di Salonicco, la torre bianca, cielo e mare. Dopo pranzo in viaggio verso Delfi, con tappa alle Termopili, il luogo del celebre scontro tra Grecia e Persia. Se i Persiani avessero vinto, forse la storia dell'Occidente sarebbe cambiata. Ma la storia non si fa con i se... lo sappiamo bene. Arriviamo a Delfi quando è già buio: cena, breve passeggiata, pernottamento.

Martedì 19 novembre
Davanti all'auriga di Delfi non si può non ripensare alle lezioni di storia dell'arte che riguardavano lui e altri capolavori della statuaria greca. Ma vedere le statue dal vivo, anche quelle di Cleobi e Bitone, è molto, molto più bello. Un museo piccolo e prezioso, quello di Delfi; un sito archeologico grande e meraviglioso, dalla tholos circolare al teatro greco e allo stadio. In basso la distesa degli olivi: migliaia e migliaia di piante. Le Fedriadi che sembrano di sughero, il cielo luminoso e in lontananza il mare: un luogo dello spirito. Partiamo per Atene.

Mercoledì 20 novemnbre
Atene non è una bella città. Ma la bellezza si manifesta come una epifania di tanto in tanto, tra il grigio di implacabili palazzi dozzianali e cementificazioni scriteriate. In alto l'acropoli catalizza l'attenzione. Là sopra, non c'è ombra: immaginiamo come dev'essere la visita del Partenone o dell'Eretteo sotto il sole, in piena estate. Meglio avventuarsi quassù solo al mattino presto o al tramonto. Adesso la stagione consente di salire anche a metà giornata. Non meno suggestivi sono i musei archeologici: va da sé che il Poseidon del Capo Artemisio cattura gli sguardi di noi tutti, ma sono tante altre le sculture che conserveremo nella nostra memoria. Dopo la cena c'è la possibilità di percorrere la Plaka, con i suoi colori e la sua vivacità. I turisti sono i benvenuti. Tempo di acquisti e di relax. Abbiamo già visto anche l'Atene monumentale: università, biblioteca, politecnico, piazza Syntagma e Palazzo del Parlamento. Lo conoscevamo già dal telegiornale!

Giovedì 21 novembre
Inizia il tour dell'Argolide. Epidauro conserva il teatro dall'acustica perfetta: proviamo la voce. C'è chi canticchia e chi parla soltanto. C'è chi è più timido o timida e c'è chi non si fa pregare e prova subito la voce. Divertente. Il santuario di Asclepio era una truffa: i sacerdoti accoglievano solo i pazienti che sapevano sarebbero guariti spontaneamente. Troppo comodo - direte - ma intanto la fama di casa di cura infallibile è perdurata per secoli. La rocca di Micene è affascinante: tutti avevamo nella mente la "Porta dei Leoni" e il "Tesoro di Atreo". Vederli dal vivo ci emoziona. Calma grandiosità, poderosa bellezza. Sono più grandiosi di come li avevamo immaginati, immersi in una natura aspra, selvaggia, quasi deserta. Le mura ciclopiche superano i secoli: indefettibili. Sullo sfondo le montagne delineano il cosiddetto profilo di Agamennone. Anche il canale di Corinto merita una sosta. Il viaggio verso Olimpia consente a tutti e a tutte un sonnellino. La sera - nel villaggio di Olimpia - ci si può divertire senza pericoli, da buoni amici. Ormai la Grecia ci sembra un poco casa nostra.

Venerdì 22 novembre
Abbiamo visto in questi giorni tanti siti archeologici carichi di storia e bellezza, ma Olimpia ha un fascino particolare, con i rocchi delle colonne del santuario di Zeus che mostrano la direzione delle onde sismiche che hanno abbattuto una della meraviglie del mondo antico. Rovine e natura. La sfida nello stadio e l'incoronazione dei vincitori lega passato, presente e futuro. Il Museo archeologico di Olimpia è sorprendente, perché di fatto rivediamo due frontoni com'erano: uno più calmo e ieratico, l'altro più agitato e dinamico. La Nike di Paionios, con la veste che sembra bagnata, basterebbe da sola a giustificare una visita a questo luogo, ma c'è pure l'Ermes di Prassitele, che tiene in braccio il piccolo Dioniso. Un raro capolavoro originale: una volta tanto ammiriamo l'arte greca così com'era e non attraverso le copie romane. Dopo pranzo, fatte le provviste per la traversata, ci trasferiamo a Patrasso, dove fu martirizzato sant'Andrea: la cattedrale a lui dedicata è un work in progress. Don Fabio ci racconta che ogni anno si aggiunge qualche decorazione nuova. Nuovo imbarco: l'ultima notte di viaggio. Quante emozioni stanno già diventando ricordi belli.